BY: Federica Bernardi
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Nella vita di una coppia, così come nella vita di ciascuno di noi, è del tutto normale incontrare momenti di difficoltà e di crisi.
In generale, infatti, dopo una prima fase di innamoramento idilliaco, ha inizio una fase (talvolta innescata da un evento specifico, come ad esempio la nascita del primo figlio o un tradimento) in cui finisce l’armonia e il partner viene fatto scendere dal piedistallo. Ecco che allora tutto cambia, tutto deve essere rivoluzionato e si devono necessariamente riordinare le proprie peculiarità.
Inizia così una fase meno armonica, in cui i partner possono sentirsi delusi dalla relazione di coppia, iniziano a discutere e spesso a litigare, dando l’avvio a una vera e propria crisi di coppia.
Si parla di crisi di coppia quando i partner vivono un malessere che dura nel tempo e, nonostante il desiderio di cambiamento, i tentativi di risolvere i problemi non hanno dato esito positivo o, addirittura, si sono trasformati in dinamiche ripetitive che alimentano il problema anziché risolverlo.
Essa è spesso la conseguenza di una delusione relativa alle aspettative che avevamo riposto sull’altro.
Nella maggior parte dei casi, la crisi di coppia si esplicita attraverso incomprensioni, comunicazione conflittuale e/o non soddisfacente, mancanza di sessualità o riduzione del desiderio, difficoltà di gestione dei figli e della vita quotidiana, difficoltà dovute al lavoro o alle famiglie di origine e allargate.
La crisi non nasce all’improvviso, ma dipende da un cumularsi di incomprensioni e fraintendimenti che generano delusioni e sofferenze e conseguentemente ripicche, contrattacchi, fughe o lamenti. La tendenza è di solito di attribuire all’altro l’intera responsabilità: “È tutta colpa sua“; “Ha iniziato lui”; “Non mi vuole più bene“, e così via.
Se le cose non si chiariscono per tempo, il rischio è di arrivare a produrre un blocco nella comunicazione: si smette di comunicare, proprio quando ce ne sarebbe più bisogno, oppure si comunica in modo aggressivo, sarcastico, prevenuto. Si tende ad attribuire tutta la responsabilità all’altro e ad etichettarlo come “malvagio”, “pazzo”, “stupido” e simili.
Ma la relazione non deve per forza finire! In molti casi infatti è possibile recuperare il rapporto, a patto che entrambe i partner si impegnino a fondo in un dialogo aperto e sincero.
La crisi infatti fa parte dello sviluppo e del ciclo di vita della coppia stessa. Se i due partner hanno il coraggio di vivere questa fase e affrontare la crisi, la storia può continuare e ci si può dare la possibilità di amare l’altra persona per quella che è e non per l’immagine ideale che si aveva di lei.
Il punto è saper affrontare la crisi e trovare, se possibile, un nuovo equilibrio e nuovi punti di incontro.
A volte però questo può non essere facile e possiamo non riuscire a trovare le risorse necessarie per affrontare la situazione.
In questi casi, è sempre utile rivolgersi a un professionista prima che le incomprensioni e la conflittualità peggiorino la qualità dei rapporti e, se presenti, le relazioni con i figli. In tal modo si avrà la possibilità di esplorare le cause del conflitto e di trovare la soluzione migliore per tutti per affrontarlo e gestirlo.